SANDWICH
La storia di uno studente italiano che tenta di fare concorrenza a NASA ed MIT
Qual è il primo problema di un drone civile? L’autonomia. Le batterie a ioni di litio non bastano più ed i droni trovano impieghi sempre più pesanti; I primi sistemi ibridi impiantati su droni ed aerei elettrici li dobbiamo alla NASA ed a quei cervelloni dell’ MIT, il sistema è semplice se non ci si lascia sopraffare dalle sigle: un motore a scoppio (il più leggero possibile) che trasmette energia cinetica ad un alternatore, è più o meno quello che succede ogni giorno dentro la vostra auto.
Il progetto “Sandwich”, nome scelto a causa della forma dei primi droni (costituiti da due placche di carbonio ed in mezzo una striscia di legno leggero a protezione dell’elettronica), prevede l’uso di un motore da tre cavalli per fornire l’energia necessaria all’alternatore, un sistema simile con tre litri di carburante (peso massimo sollevabile: 8kg) sarebbe in grado di volare per più di sei ore. Organizzare tutto questo non è semplice, specie se sei uno studente (Istituto Aeronautico, Forlì) e non hai a disposizione un’equipe della NASA o i soldi dell’ MIT ma è comunque possibile.
L’idea è partita due anni fa “perché far rischiare la vita ad altre persone durante il trasporto di aiuti umanitari? Quante volte il personale dei convogli dell’ONU rischia la vita e muore sotto i bombardamenti, quante volte sarebbe utile un drone in grado di stare ore ed ore in aria a cercare feriti e dispersi ?” da questi ragionamenti è nata l’idea.
Ecco che in questo modo Nicolai Valenti ha costruito il suo modello e lo vuole presentare al pubblico.
Sito Ufficiale: www.sandwichdrones.it
Newsletter del progetto: http://eepurl.com/cUJnJr
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