Obbligati ad aggiornare per volare. Cosa c’è dietro la scelta DJI?

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DJI ALLE PRESE CON I RUMORS


DJI è il leader globale nella vendita di Droni ma le ultime scelte commerciali e strategiche incominciano a far storcere il naso ai fans della casa cinese.
La recente implementazione del sistema Geo-Fence (leggi il nostro articolo) con la necessita di effettuare il login obbligatorio e le conseguenti limitazioni al volo, cosi’ come le voci sulle presunte violazioni della privacy, non sono piaciute agli utenti che oggi invadono il web.


DAL 1 SETTEMBRE AGGIORNI O NON VOLI


L’ultima “beffa” riguarda lo Spark e più precisamente la comunicazione DJI nella quale si dice che l’aggiornamento firmware sarà obbligatorio per tutti gli utenti e chiunque non lo effettui non potrà più continuare a volare.
Fascismo da Leader o Protezione amorevole verso i propri utenti?

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I MOTIVI DELLA SCELTA


Difficile dare una motivazione precisa sull’accaduto ma proviamo a formulare alcune ipotesi.
Gli aggiornamenti firmware fino all’introduzione del geo-fence sono stati sempre facoltativi.
Il motivo del login obbligatorio è meno nascosto di quanto sembri.
DJI vuole arrivare al Regolamento Europeo preparata (con un proprio sistema geo-fencing approvato e magari vendibile sul mercato) e nello stesso tempo mettere a tacere le voci che la vedevano “assente” negli incidenti sfiorati negli Usa ed in Cina.
La recente linea di intese presa con alcune associazioni di categoria, in Italia e all’estero, sembra confermare quanto sopra.

regolamento droni-regolamento sapr-easa-regolamento enac

Se si va analizzare il caso specifico dello Spark, l’aggiornamento obbligatorio è stato rilasciato “ufficialmente” per migliorare alcune funzioni, aggiungere il supporto con gli occhiali DJI Goggles e sopratutto migliorare la gestione delle batterie.
Dopo aver rilasciato un video dove si consiglia come inserire la batteria nel vano preposto, il miglioramento della gestione delle batterie non sembra altro che una corsa ai ripari dopo le varie segnalazioni di droni caduti in circostanze sospette.
Proprio il vano batteria, infatti, è stato oggetto di varie analisi e lamentele con ipotesi, più o meno accreditate, sulla causa delle cadute improvvise del modello DJI.

dji crash -aggiornamento obbligatorio dji spark-firmware dji

Un altra ipotesi potrebbe legarsi involontariamente (o forse no) con il login obbligatorio ed il geo-fence.
Sulla rete si stanno moltiplicando le Mod per hackerare il sistema DJI che impediscono al sistema Geo-Fence di attivarsi anche in aeree proibite (come gli aeroporti per esempio).
L’Unione Europea, ma sopratutto gli USA, hanno chiesto all’azienda cinese un controllo che impedisca ad hacker e presunti delinquenti di poter utilizzare un drone che può percorrere vari km senza nessun tipo di controllo.
Questo è legato indubbiamente alla sensazione di insicurezza dovuta ai sempre più ricorrenti attentati terroristici ma sopratutto ai futuri legami commerciali che DJI sta cercando di intraprendere con grandi aziende europee ed americane.
Perchè scegliere DJI se qualsiasi utente può hackerare i droni e farne quello che vuole?

hacking droni

L’ultima ipotesi, questa dedicata ai complottisti più ferrei, è che DJI voglia introdurre progressivamente su tutti i suoi modelli un codice in grado di fornire all’azienda cinese i dati di acquisti, visite e preferenze degli utenti tramite la connessione a internet.

Ipotesi strampalate o realtà? Dicci la tua nei commenti.






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